Introduzione
8 maggio 1978, “l’alba dei funerali di uno stato”, il giorno in cui l’intero paese si sveglia stiracchiato e stanco dai sui stessi anni bui. Gli anni di piombo, che avevano messo a ferro e fuoco le istituzioni, l’opinione pubblica ed il sentire comune della gente in tutta Italia.
Il corpo di Aldo Moro viene ritrovato in una via della capitale, raccolto e piegato nel baule di una renault rossa fra l’incredulità di alcuni, e la delusione o l’euforia di altri.
Ma chi era in realtà Aldo Moro lontano dai riflettori della politica italiana? Cosa pensava veramente la gente di quest’uomo dall’apparenza discreta, rigorosa, s
eria? Cosa sentivano gli italiani che assistettero al così noto evento del compromesso storico? E cosa sappiamo noi di tutto questo? E cosa ne sanno le generazioni, nate troppo tardi per avere memoria di quel periodo, cresciute fra programmi scolastici di storia che difficilmente accennavano agli anni del dopo guerra?
Lo spettacolo
Questo spettacolo cerca di suscitare negli spettatori queste e altre domande, attraverso alcune angolature e punti di vista particolari, che non cercano il sensazionalismo delle possibili verità più o meno misteriose o affascinanti sul ‘caso Moro’, ma mirano a rivelare il lato nascosto eppure più significativo che accomuna tutti i protagonisti della vicenda: la ricerca di una dimensione affettiva e di umana serenità.
La scena allora diventa un non luogo, dove il politico si trova faccia a faccia con lo studente, il brigatista con i familiari delle vittime, l’operaio con il magistrato.